La nascita della pre-raphaelite brotherhood (PRB)
I riferimenti e le radici
La Confraternita dei Preraffaelliti (Pre-Raphaelite Brotherhood – PRB) viene fondata nel settembre del 1848 da William Holman Hunt, John Everett Millais, Dante Gabriel Rossetti e suo fratello William Michael Rossetti. A loro si unirono lo scultore Thomas Woolner, il pittore James Collinson e il letterato Frederick George Stephens. Un particolare ruolo ebbero due figure femminili: Christina Rossetti, sorella di Dante Gabriel e di William Michael Rossetti, e Elizabeth Siddal, artista poi sposa di Dante Gabriel Rossetti.
Tutti – tranne William Michael Rossetti – provengono dalla Royal Academy: la prestigiosa scuola nazionale dell’arte, fondata nel 1786 da Sir Joshua Reynolds e destinata a diventare uno dei primi bersagli degli studenti ribelli. Scontenti dell’insegnamento impartito alla Royal Academy, si ritrovano a riesaminare criticamente gli Antichi Maestri. Le riserve critiche espresse sulla Trasfigurazione di Raffaello e sulla successiva retorica “raffaellita” sono alla base della scelta del nome.
L’influsso di Rossetti, figlio di un esiliato italiano, esperto di studi danteschi, agisce nel dare all’associazione un carattere segreto. A lui si deve la fondazione della rivista “The Germ”, polo letterario del movimento. Nessun artista preraffaellita conosce ancora direttamente l’Italia, ma l’interesse per la cultura primitiva si coagula attorno alle incisioni degli affreschi medievali del Camposanto di Pisa di Carlo Lasinio (del 1812). A esse si aggiunge l’influsso della grafica dei Nazareni e delle incisioni di capolavori italiani del Trecento e Quattrocento, eseguite da Bezzi, Marianecci e da Ramboux. “Andare verso natura con onestà di cuore e camminare con lei, laboriosamente e fiduciosamente…”: la definizione di Ruskin, espressa in un famoso passo di Modern Painters (1843), sembra costituire il substrato ideologico tipico del primo preraffaellismo.
Molti artisti, negli anni Quaranta, sono influenzati dai Nazareni. In un diario di viaggio in Italia (1845-1846) di William Dyce si ritrovano molte delle attitudini di gusto che poi saranno dei preraffaelliti. Mentre il vero passaggio di linguaggio fra i due movimenti lo si deve al pittore Ford Madox Brown.
Ford Madox Brown
Attraverso Ford Madox Brown giungono alla Confraternita dei Preraffaelliti quegli ideali cristiani primitivi che hanno caratterizzato l’esperienza dei pittori puristi e dei nazareni tedeschi, diffondendo il mito del Medioevo come epoca più vicina alla natura e a un ordine morale più giusto.
A Roma, nel 1845, Brown studia le opere di Overbeck e Cornelius e, in due quadri che più chiaramente di altri echeggiano motivi nazareni – Chaucer alla corte di Edoardo III (1845-1851) e Wycliffe legge la sua traduzione della Bibbia a John of Gaunt (1847-1848) –, pone le basi di quell’“early christian style” che avrebbe voluto adottare come definizione della stessa Confraternita: proposta poi bocciata da Hunt.
Problema fondamentale è liberare l’arte dall’angustia di un linguaggio definito in modo irriverente “sloshy”, cioè fangoso, con allusione agli spessori cromatici della pittura tardobarocca e di ambito veneziano in voga alla Royal Academy. Ne scaturisce una pittura chiara, con stesure cromatiche brillanti di colori puri su una superficie bianca ancora umida, secondo una tecnica che ricorda quella dell’affresco e che in Inghilterra è già da tempo adottata nell’acquerello. Esempio paradigmatico ne è il dipinto La sepoltura (1868).
Le sue opere trattano principalmente di soggetti storici e allegorici. Il suo stile è fortemente caratterizzato dal tratto grafico come nel quadro: I semi e i frutti della poesia inglese (1845), manifesto identitario della cultura letteraria inglese. La sua esistenza è segnata da numerosi lutti famigliari, che ne accentuano il carattere chiuso e solitario. Nello stesso tempo i suoi dipinti più famosi, Addio all’Inghilterra e Il lavoro, riflettono una particolare attenzione verso i problemi sociali del suo tempo.
L’ostilità di Ruskin e della Royal Academy nei riguardi dei suoi lavori lo porta a dare vita nel 1858 – insieme a Hunt, Rossetti e John Roddam Spencer Stanhope – al “Club Hogarth”, una libera associazione di artisti con sede nel quartiere Fitzrovia di Londra. Come spiega Hunt nel suo Pre-Raphaelitism and the Pre-Raphaelite Brotherhood, “l’idea è quella di avere un luogo di incontro per gli artisti e i dilettanti che simpatizzano con noi, e di usare le pareti per esporre i nostri schizzi e i nostri quadri ai membri e ai visitatori amichevoli”. L’attività del Club si conclude tre anni dopo (1861), quando Brown diventa socio fondatore – insieme a Rossetti e Burne-Jones – della ditta di arredamento e arti applicate di William Morris.