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Dieci nuovi peccatori per l'Inferno

Che cos’è un peccato? “Un peccato è la violazione dell’ordine morale, specialmente come motivo di condanna o pentimento della legge e dell’esperienza religiosa” E l’ordine morale degli esseri umani, si sa, è in continuo mutamento. Oggi certe azioni considerate riprovevoli anche solo venti o trent’anni fa non vengono più percepite in maniera così grave dalle persone, figuriamoci quelle vecchie di settecento anni!

L’opera di “dannazione” Dantesca è un capolavoro senza tempo, siamo tutti d’accordo, ed è per questo che non andremo a modificare nulla di quanto descritto dal Sommo Poeta. Tuttavia vorremmo, molto umilmente, suggerire nuove condanne da inserire qua e là tra i cerchi, in modo da allargare la prima cantica della Commedia a nuovi peccati “moderni”.

Ecco, allora, il nostro piccolo aggiornamento sull’Inferno dantesco:

1.I Procrastinatori

Chi in vita ha rimandato e rimandato e rimandato, e alla fine non ha mai fatto. O peggio, ha portato a termine quando ormai non serviva più, servendosi della pazienza e della forza dell’attesa di chi aveva attorno: il tempo è la moneta più preziosa che abbiamo a disposizione e non si scherza con i soldi degli altri! Questo tipo di peccato, probabilmente, era già presente al tempo di Dante, ma ai giorni nostri è diventato un’abitudine sempre più diffusa che può vanificare l’impegno profuso in progetti che, forse, avrebbero permesso a tante persone di realizzarsi.

Versi dedicati:

“Chi non vuol far ciò c’ha da far

Promettendo di farlo domani

Or’ con merito si fa dannar

Rovinandosi con su’ stesse mani”

Contrappasso:

Chiedere in eterno ai demoni: “Quando sarà il nostro momento per salire nell’alto dei cieli?” e invece che ricevere un secco “no”, sentirsi dire: “Adesso vediamo, dopo chiedo”.

2.Gli Assenteisti

Chi non si è mai presentato o lo ha fatto molto poco: al lavoro, agli appuntamenti con gli amici, in famiglia o agli impegni quotidiani; chi alla domanda “mi si nota di più se vengo e sto in disparte o se non vengo per niente?” ha sempre optato per la seconda, per narcisismo o egoismo. La vita è fatta di presenza e condivisione, l’assenza viene dimenticata. L’assenteismo è un peccato cui si cede quasi senza accorgersene, e se non viene punito severamente (e quale migliore e più estrema punizione dell’Inferno?) può solo peggiorare.

“Non so di ch’è fatto chi non c’è?

Ch’è di pietra il convitato

Non c’è mai, non so perché

Chi è assente non c’è mai stato”

Contrappasso:

Vagare in eterno come anima invisibile, senza potersi rapportare con nessuno né far nulla: un’eternità di nulla.

3.I Complottisti

Chi ha sprecato la vita alla ricerca di disegni impossibili, a dimostrazione di come dietro a normali accadimenti si nascondessero azioni mirate al controllo: credere alla vita come a una grande menzogna fa sì che chi la vive sia esso stesso una vacante bugia e conduca una vita sprecata nella falsità. Siamo sicuri che teorie del complotto fossero presenti anche tra il 1200 e il 1300 ma, per fortuna, gli strumenti di diffusione delle ideeerano molto inferiori rispetto ad oggi; questo tipo di peccato si è sviluppato soprattutto nel mondo di internet, dove chiunque ha la possibilità di esprimere e condividere le opinioni più disparate.

“Di scie chimiche e terre piatte

Del disegno ch’è ordito da Loro

è fatta mente delle genti matte

quanto tempo sprecato, in cuor loro”

Contrappasso:

Essere circondati in eterno da demoni, i temibili “Loro”, che impartiscono ordini di ogni tipo.

4.Gli Odiatori

Odio, odio e solo odio. Invidia, gelosia, parolacce da vomitare per strada, al bar e sui social network. Una vita fatta di poche parole e concetti ripetuti all’infinito. Con una conseguenza ancora peggiore: un odiatore seriale non può che influenzare anche i suoi eredi, dando vita a nuovi odiatori. Questo fenomeno ha dilagato (e ha trovato un nome: haters) con lo sviluppo dei social network: il principale peccato del nuovo millennio, uno tra i più gravi.

“Chi visse come leone da tastiera

Portando gli altri a lenta follia

Chi è portatore d’odio e chi lo era

Causa lor’ non poto più entrare in Firenze mia”

Contrappasso:

Ogni dannato è immerso in una quantità di escrementi direttamente proporzionale alle parole d’odio dette in vita. Lì sotto è costretto a fare comizi a bocca spalancata, senza essere sentito da nessuno, per l’eternità.

5.Gli Irrispettosi verso il pianeta

Il pianeta in cui viviamo è solo uno e dovremmo fare in modo che possa sopravvivere a tutti i noi. Pensare di essere più longevi della Terra significa peccare di superbia, oltre che di estrema stupidità, perché nessuno di noi potrebbe resistere in una casa immersa nella sporcizia. Mancare di rispetto al pianeta significa mancare di rispetto all’intera umanità e, quindi, a noi stessi. Ai tempi di Dante gli agenti inquinanti erano probabilmente meno “tossici”, ma siamo certi che di fronte ad una situazione drammaticamente peggiorata anche il Sommo si troverebbe d’accordo a punire questi peccatori incoscienti.

“L’acqua sporcheresti sapendo ch’hai in mano

Dell’umanità l’ultimo bicchiere?

Saresti degno da essere umano

D’aver rovinato a tutti le prossime ere?”

Contrappasso:

Costretti a mangiare e bere per l’eternità liquami tossici e agenti inquinanti

6.I Discriminatori

Chi discrimina per razza, sesso, orientamento sessuale, religioso e politico non ha alcun rispetto dell’essere umano e non merita rispetto in quanto tale. Su questo non ci sono dubbi. Ai tempi di Dante molte discriminazioni erano tollerate, forse considerate quasi “normali”, oggi per fortuna non è più così ma ci sono ancora tante persone che purtroppo non l’hanno capito. Anche, e soprattutto, per questi peccatori nell’Inferno “moderno” abbiamo pensato ad un cerchio tutto per loro.

“Se c’è amor è sempre perfetto

Qualsiasi sia fede e provenienza

Non deve mancar di voi il rispetto:

La forza umana è la differenza.”

Contrappasso:

Questi dannati sono costretti a passare l’eternità tra coloro che considerano “diversi” frustati da diavoli arcobaleno.

7.I Pessimisti e i Malpensanti

Pensate se un amico di Dante gli avesse detto “ma non iniziare la Commedia, tanto non la finirai mai”. O, peggio, se Dante stesso l’avesse pensata così: oggi non avremmo il più grande capolavoro della poesia italiana. I pessimisti e i malpensanti iniettano cattivi pensieri in sé stessi e negli altri, sono artefici di un destino falso e tetro e, spesso, boicottano idee che potrebbero cambiare il mondo.

“Uccellaccio del malaugurio

Che t’incominci a faticar’

Immerso in melma nel tuo tugurio

Che pessimismo non fa abbandonar.”

Contrappasso:

Condannati a compiere lunghissimi lavori per l’eternità, senza mai portarli a termine, ricominciandoli sempre da capo.

8.Gli Spreconi

Mai al mondo, quando visse Dante, nessuno avrebbe pensato di sprecare le risorse a disposizione, soprattutto riguardanti il cibo. Oggi ne abbiamo talmente tante, reperibili in ogni momento, che non facciamo neppure caso a quante ne sprechiamo, siano queste alimentari, energetiche o “di tempo”. Le risorse ci fanno vivere, sprecarle significa non avere rispetto della nostra esistenza.

“Dirotti: non c’è nulla di peggior

Di gettar tutto ciò che hai

Acqua e pane sono gemme d’or

Che non torneranno mai.”

Contrappasso:

Condannati a soffrire di fame, caldo e freddo in eterno, costretti a consegnare le proprie risorse ai diavoli.

9.I Piloti folli

Settecento anni fa non c’erano ancora mezzi di trasporto tanto “pericolosi” da mettere a rischio la vita degli altri. Chi sottovaluta l’enorme rischio di mettersi a qualsiasi volante in condizioni alterate o in maniera distratta è una mina vagante e potenziale omicida.

“Che l’uccision è cosa balorda

Ch’ha la dannazion di ricompensa,

e la velocità è come spada

s’è senza testa in nebbia densa>”

Contrappasso:

Costretti a viaggiare intorno, in eterno, a folle velocità su macchine infuocate (cavalli in ferro) senza poter scendere

10.I Falsari dell’intelletto

In questa macro-categoria inseriamo i creatori di “bufale” che danneggiano altre persone: dalle fake news ai truffatori porta a porta, passando per ogni tipo di falsità che gioca sulle insicurezze delle persone. Personaggi sempre esistiti e che trovano nella nostra società, fatta di reale e virtuale, il loro ambiente ideale.

 (rivolgendosi ad un falsario)

“Sei proprio tu tal bruto infame

che infangasti un nome onesto?

Grato son, di vederti nel letame

A mendicar che non ti calpesto.>”

Contrappasso:

Queste anime sono condannate a non dire mai la verità e, ad ogni bugia detta, ad essere inforcati da demoni che fanno loro domande di continuo.

Queste sono solamente dieci proposte per altrettanti nuovi peccati, l’elenco potrebbe essere ben più lungo e, soprattutto, in continuo aggiornamento! Chiediamo scusa per il mancato rispetto di alcuni endecasillabi, del resto ci sarà un motivo se il Sommo Poeta è solo uno e gli vengono dedicate mostre bellissime!

E voi? Che peccato aggiungereste?

Approfondisci la mostra: Dante. La visione dell'arte

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