L’immagine dei protagonisti tra cultura e politica

Un capolavoro come il Camillo Benso conte di Cavour, presentato all’Esposizione Universale di Parigi del 1867, dimostra che i ritratti di Hayez sono stati il modello per una galleria di personaggi esemplari, protagonisti della politica, tra cui hanno assunto un particolare rilievo i cosiddetti “padri della patria”: dal tormentato Carlo Alberto al re Vittorio Emanuele II, all’eroe più iconico Giuseppe Garibaldi.

Le loro immagini hanno accompagnato e tutelato, come una sorta di lari domestici, la difficile crescita della nazione. Nel Pantheon risorgimentale Giuseppe Mazzini, esiliato e sostenitore dell’ideale repubblicano, ha avuto fatalmente un ruolo marginale.

Se Hayez è stato il pittore protagonista del Risorgimento, Vittorio Corcos è stato certamente il ritrattista più richiesto e ufficialmente riconosciuto del nuovo Regno. Ci ha lasciato, in immagini sorprendenti per il loro vigore realistico, una inimitabile parata dei protagonisti del mondo letterario (Manzoni e Carducci), di quello musicale (Mascagni), editoriale (Treves) e della critica (Panzacchi), quando essa andava conquistando _ come anche nel caso di Diego Martelli _ un ruolo emergente. Accanto ai letterati, i musicisti (ricordiamo Rossini, Verdi e Puccini), sono stati identificati, grazie anche ad un’iconografia particolarmente efficace, come i grandi eroi nazionali, che nei templi della lirica della nuova Italia e del mondo hanno saputo unire il pubblico intorno a cause condivise e a temi universali. Un ruolo e un prestigio simile hanno avuto Carducci e D’Annunzio, popolari interpreti delle memorie e delle aspirazioni della Nazione.