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dal 23 Febbraio al 29 Giugno 2025

Museo Civico San Domenico Forlì

Piazza Guido da Montefeltro

Un capolavoro come il Camillo Benso conte di Cavour, presentato all’Esposizione Universale di Parigi del 1867, dimostra che i ritratti di Hayez sono stati il modello per una galleria di personaggi esemplari, protagonisti della politica, tra cui hanno assunto un particolare rilievo i cosiddetti “padri della patria”: dal tormentato Carlo Alberto al re Vittorio Emanuele II, all’eroe più iconico Giuseppe Garibaldi.

Le loro immagini hanno accompagnato e tutelato, come una sorta di lari domestici, la difficile crescita della nazione. Nel Pantheon risorgimentale Giuseppe Mazzini, esiliato e sostenitore dell’ideale repubblicano, ha avuto fatalmente un ruolo marginale.

Se Hayez è stato il pittore protagonista del Risorgimento, Vittorio Corcos è stato certamente il ritrattista più richiesto e ufficialmente riconosciuto del nuovo Regno. Ci ha lasciato, in immagini sorprendenti per il loro vigore realistico, una inimitabile parata dei protagonisti del mondo letterario (Manzoni e Carducci), di quello musicale (Mascagni), editoriale (Treves) e della critica (Panzacchi), quando essa andava conquistando _ come anche nel caso di Diego Martelli _ un ruolo emergente. Accanto ai letterati, i musicisti (ricordiamo Rossini, Verdi e Puccini), sono stati identificati, grazie anche ad un’iconografia particolarmente efficace, come i grandi eroi nazionali, che nei templi della lirica della nuova Italia e del mondo hanno saputo unire il pubblico intorno a cause condivise e a temi universali. Un ruolo e un prestigio simile hanno avuto Carducci e D’Annunzio, popolari interpreti delle memorie e delle aspirazioni della Nazione.