Dalla formazione del racconto alla Legenda Aurea

Il personaggio della Maddalena è il risultato di tante figure diverse che si fondono in una tradizione complessa e contraddittoria. La tradizione figurativa ispirata al personaggio andò formandosi lungo tutto il corso del Medioevo. Pur confusa con altre figure, l’iconografia che si forma dal tardo antico all’alto Medioevo, la vuole esclusivamente legata agli episodi salienti narrati dai Vangeli: in particolare gli eventi della crocifissione, della tomba vuota e il “Noli me tangere”.

Questo repertorio di immagini è qui eccezionalmente presentato attraverso varie tipologie di manufatti medievali: dittici istoriati (sin dal IV secolo, e per tutta l’epoca carolingia e poi ottoniana), evangeliari miniati, rotoli di exultet e brani di scultura architettonica che ne affermano la notorietà in epoca romanica.

Grandi retabli e tavole d’altare seguono il formarsi delle leggende sulla sua vita e ne narrano gli episodi salienti raccontati e diffusi nel XIII secolo dalla Legenda aurea lungo le vie di pellegrinaggio verso Oltralpe e ancora a nord-est, verso e oltre Vézélay.

La leggenda vuole il suo miracoloso trasporto in Borgogna e in Provenza, dopo la morte del Cristo. Alle storie dei Vangeli si aggiungono quelle della vita apostolica e di quella eremitica, (sovrapponendone la figura a quella di un’altra Maria, conosciuta come egiziaca: una prostituta alessandrina del IV secolo, divenuta eremita).

Col XIII secolo e l’avvento della religiosità degli Ordini Mendicanti, anche alla Maddalena saranno dedicate tavole agiografiche cuspidate, con la sua figura al centro cui fanno da contorno le storie della vita: ne è esempio illustre, in mostra, quella conservata alle Gallerie dell’Accademia, a Firenze, che dà il nome al Maestro della Maddalena.