Reazioni metafisiche

Nel 1919 in uno scritto pubblicato sulla rivista “Valori Plastici”, Giorgio de Chirico oppone al Futurismo l’arte metafisica. Sospesi in biblico tra aspirazione a un ideale classico e desiderio di rimanere rapiti in un sogno metafisico, i suoi dipinti sono il termometro di quel sentimento di nostalgia per il passato destinato presto a diffondersi in tutta Europa. In De Chirico (cfr. qui il capolavoro Lucrezia del 1922) e Carlo Carrà i soggetti sono posti in dialogo con i simulacri della figura umana, cioè con la statua, l’ombra, il doppio e la marionetta. Il tema della donna come essere generato artificialmente dalla materia inanimata è indagato da Ferruccio Ferrazzi in opere come la Bambola alla vetrina (1919), nata dalla visione di un automa esposto nella vetrina di un parrucchiere che, nell’immaginario dell’artista, prende vita alle prime luci della notte. In questo modo gli artisti garantiscono, nelle loro opere, lo status di eternità che negli stessi anni anche i creatori di moda cercano di conferire ai propri abiti.

A riuscire in questa ardua impresa è l’ecclettico Mariano Fortuny con il suo Delphos, un abito a plissé da lui brevettato nel 1907, ispirato al chitone ionico della statua dell’Auriga rinvenuta nella antica città di Delfi nel 1896. Il confronto eccezionale tra alcuni abiti di Fortuny e la Kore di tipo Eleusi è emblematico.

L’animazione dell’inorganico accomuna anche l’opera di Alberto Savinio e di Ram (Ruggero Alfredo Michahelles), i quali elevano il manichino a paradigma della donna-madre, la cui essenza è rappresentata dai vestiti che indossa.

Dai parallelismi tra realtà e rappresentazione visiva emerge il gusto dell’epoca e il ritratto del nuovo ideale androgino della donna nato nel primo dopoguerra, nel suo graduale passaggio da femme fatale a creatura emancipata. In questo contesto si colloca il lavoro di Sonia Delaunay capace di introdurre nella moda e nell’arte una visione altamente creativa, ridefinendo il concetto stesso di ‘donna moderna’ e tentando di rovesciare la separazione di genere in un mondo allora dominato dagli uomini.