Perdere il centro
Gli anni Venti terminano bruscamente nel 1929 con il crollo a New York della borsa di Wall Street. La crisi cambia drasticamente lo stile di vita della società. In Europa la situazione più drammatica la vive la Repubblica di Weimar che, ormai prossima alla fine, assiste impotente al crollo della propria economia. Terreno fertile per l’affermazione del nazismo. Sul fronte delle arti si assiste al tramonto della Nuova Oggettività e del Realismo Magico: tendenze che nel decennio precedente sono state portatrici di un rinnovato interesse per la realtà tangibile, animato a sua volta dal generale desiderio di ritorno all’ordine. In Italia, in particolare, sorge un nuovo clima artistico vivace, che vede schierati tutti gli stili e le tendenze, dal classicismo al futurismo, dall’espressionismo all’astrattismo, dall’arte monumentale alla pittura da salotto.
Se Christian Schad, Kurt Eichler e Rudolf Schlichter partecipano pienamente alla stagione della Neue Sachlichkeit, affidando al ritratto l’immagine di un’epoca e della sua crisi sociale, morale ed esistenziale, dopo la cesura drammatica della Grande Guerra (le persone sono storia e non solo storie), parzialmente diverso è il tragitto del triestino Lamb che cerca nella composizione simbolica, nella raffinata eleganza e nella profonda sensualità della figura femminile il rifugio dell’anima. Vinicio Paladini col suo Complesso onirico n.1, nel dialogo surrealista e metafisico assieme tra la donna e Antinoo, approda alla psicanalisi della crisi.
L’emergere del design e della comunicazione di massa arricchisce la scena con i manifesti, la radio, il cinema e i primi rotocalchi, che dalle “belle arti” raccolgono una quantità di idee e immagini trasmettendole al grande pubblico.
Sul fronte della moda, continua la fortuna di Coco Chanel, mentre altre protagoniste si affacciano alla ribalta: da Jeanne Lanvin a Madeleine Vionnet, ad Elsa Schiapparelli. La Maison Worth è al tramonto. A incarnare questo nuovo ideale di bellezza femminile sono le dive di Hollywood, il cui look è imitato dalle donne di mezzo mondo.