Avanguardie e reazioni nel Novecento. Secessioni

Con l’aprirsi del Novecento il progetto di una riforma del modello culturale borghese ottocentesco si diffonde in tutta Europa. Nei paesi di lingua tedesca, a Vienna soprattutto, si formano movimenti secessionisti che perseguono questa utopia di cui il vestito estetico diventa una sorta di simbolo. Atena e Igea sono le personificazioni di una donna ad un tempo mitica e icona della crisi. Una sensualità inquietante che si rivolge all’uomo imponendogli un ruolo rovesciato: la donna da ispiratrice si mostra dominatrice. «Come brucia la tua bocca di un calore febbrile ed avvampa con ardore violento!… Tu bevi il sangue del mio cuore», scriverà Ernst Stöhr sul n. 12 della rivista Ver Sacrum nel 1898, interamente dedicata al suo poema grafico letterario.

Raffigurata nel cuore di una tempesta di segni, la donna emerge da fondi dorati, figure geometriche, giardini fioriti. Hoffmann, Auchentaller, Otto Friedrich, Leo Putz, Brooks, accanto agli italiani Chini, Bargellini, Malerba, Lionne, Paschetto ci riportano a quel clima albeggiante che presto fu un tramonto.

I risultati più rivoluzionari sono raggiunti a Vienna dal pittore Gustav Klimt, che disegna per sé e per la sua musa Emilie Flöge, modelli ispirati alla tradizione egizia o greca (qui in mostra è presente un costume da bagno), lontanissimi dalle strutture sartoriali del primo Novecento. Semplici nella linea e raffinati nei tessuti e negli schemi decorativi, i vestiti di Klimt sono vicini al gusto dei suoi quadri. A Vienna il luogo deputato alla ricerca sull’abito d’artista è la Wiener Werkstätte, la scuola di arti applicate fondata nel 1903 da Joseph Hoffmann insieme a Koloman Moser e a Fritz Waerndorfer. Nel laboratorio viennese – che dal 1911 apre una sezione dedicata alla moda, diretta da Eduard Josef Wimmer-Wisgrill – si progettano modelli che rispecchiano il programma presentato dai soci fondatori, che pone la qualità della lavorazione al servizio della funzionalità non solo per proporre nuovi prodotti per il mercato, ma anche per educare i compratori a un nuovo gusto raffinato.

Nel tempo contemporaneo molti stilisti riprenderanno la lezione klimtiana e gli stilemi secessionisti. Tra questi in particolare Valentino.