Guido Cagnacci. Protagonista del Seicento tra Caravaggio e Reni
Museo Civico San Domenico Forlì
Piazza Guido da Montefeltro
Dopo le mostre dedicate a “Marco Palmezzano, il Rinascimento nelle Romagne” e a “Silvestro Lega, i Macchiaioli e il Quattrocento”, la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì intende promuovere in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Forlì e la Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico per le Province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, un altro grande evento espositivo dedicato al pittore Guido Cagnacci.
L’esposizione che ha per titolo Guido Cagnacci. Protagonista del Seicento tra Caravaggio e Reni, si apre a Forlì il 20 gennaio 2008, presso i Musei San Domenico.
Nato a Santarcangelo di Romagna nel 1601 e morto a Vienna nel 1663, Guido Cagnacci seppe combinare in una cifra di grande qualità inventiva i diversi spunti che gli derivarono dalla conoscenza da un lato del naturalismo di ceppo caravaggesco e dall’altro dell’idealismo reniano, così da ricavarne un profilo e una personalità che si sottrae alle classificazioni correnti.
La mostra costituisce la più grande monografica nazionale dedicata al pittore. La mostra ricostruirà gli inizi della sua attività nella sua terra natale, già toccata da fermenti naturalistici, per poi accompagnarlo a Roma, dove Cagnacci si recò a più riprese in compagnia di Giovan Francesco Barbieri (il Guercino), venendo in contatto con le opere del Caravaggio e dei suoi seguaci. In questo modo egli maturò convinzioni che si esplicano intanto nelle bellissime opere sacre realizzate per le chiese riminesi e che non verranno meno neanche quando la fama ormai raggiunta lo portò a Bologna, dove si misurò con i risultati raggiunti da Guido Reni, promotore di una pittura fortemente idealizzata da cui Cagnacci desume una nuova monumentalità ma senza che le sue immagini perdano fisicità e spessore carnale.
Per evidenziare le peculiarità di tali esperienze, la mostra affiancherà ai capolavori giovanili di Cagnacci dipinti del Caravaggio e dei suoi seguaci, da Vouet a Van Honthorst a Serodine ad Orazio e Artemisia Gentileschi, nonché di Guido Reni e di Guercino.
Attenzione sarà dedicata altresì al contesto in cui si svolse la sua prima attività attraverso la presentazione di opere degli artisti romagnoli che gli si affiancarono e ne svilupparono i modi (Cristoforo Serra, il “Centino”). Adeguata importanza sarà poi data all’attività di Cagnacci per Forlì, dove eseguì per il Duomo le grandi tele con la Gloria di San Mercuriale e di San Valeriano.